Dintorni
Passeggiata a Mare durante il Carnevale di Viareggio
La tradizione della sfilata di carri (dapprima calessi) a Viareggio risale al 1873,[2] quando alcuni ricchi borghesi decisero di mascherarsi per protestare contro le troppe tasse che erano costretti a pagare.[senza fonte] La tradizione vuole che l'idea sia nata ai tavoli del Caffè del Casino, inaugurato quarant'anni prima.[2] Da allora ogni anno questa sfilata permette di eliminare il malcontento di tanta gente e, alla fine del secolo, comparvero i carri trionfali in stucco, tela materiali pesanti, poi sostituiti successivamente dalla carta pesta modellata, per trovare la massima raffinatezza negli anni 30' del 900 con la carta a calco.
La prima guerra mondiale indusse una pausa bellica che durò 6 anni. La manifestazione riprese nel 1921 e i carri sfilarono su due meravigliosi viali a mare.
Il 20 febbraio 1971 si svolse il primo carnevale rionale della Darsena[3].
La terza sfilata dell'edizione 2011 ha battuto ogni Record, erano infatti più di 325.000[4] le persone ad applaudire i carri di cartapesta che hanno sfilato lungo la passeggiata a mare viareggina.
La cartapesta
La cartapesta è un preparato essenzialmente composto da acqua, colla, gesso e carta; il procedimento di lavorazione parte dalla creazione di un modello in argilla. Con una colata di gesso su questo modello si ottiene il negativo del calco, all'interno del quale vengono applicate le strisce di carta che sono state precedentemente imbevute in un composto di acqua e colla. Grazie a questo materiale i carristi riescono a plasmare masse e volumi molto grandi e, grazie alla leggerezza delle forme vuote, il carro è una struttura semovente spettacolare. Le strisce vengono poi fatte aderire al calco, che ha poi bisogno di molte ore per l'asciugatura.
In seguito si stacca il lavoro di cartapesta e, dopo averlo levigato con carta vetrata, si procede alla decorazione con colori acrilici o a tempera, che vengono ricoperti da un'ulteriore vernice lucida di protezione. Il primo carro di cartapesta fu realizzato a Viareggio, nel 1925: "I cavalieri del Carnevale" di Antonio D'Arliano. Attualmente uno dei grandi maestri riconosciuti della cartapesta è Arnaldo Galli che insieme al fratello Renato e a Silvano Avanzini ha collaborato per la costruzione di materiali di scena in film di Federico Fellini come Casanova e Boccaccio '70, costruendo un'Anita Ekberg di misure enormi. Maschere in cartapesta dei maestri viareggini hanno fatto da cornice alla cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio di Italia '90 ed a quella di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali.